È Natale ed è tempo di auguri! Per tutti, e di tutti i tipi. In questi giorni, infatti, nessuno si esime da un pensiero buono per i propri conoscenti, magari accompagnato anche da un bel regalo per i più cari.
Chiamato - come consulente ecclesiastico - a rivolgere gli auguri di Natale a tutti gli associati, lo faccio consapevole della varietà dei destinatari ai quali oggi mi rivolgo: sicuramente credenti e non credenti. Faccio gli auguri ma senza voler far diventare questa mia distinzione un giudizio.
Il Centro Sportivo Italiano, infatti, ha da sempre avuto una particolare attenzione per "tutti": nacque anni fa all'ombra dei campanili per coordinare lo sport dei singoli oratori ma lo fece e continua a farlo tuttora, a prescindere dall'appartenenza cristiana ed ecclesiale di ciascuno, sebbene quest'ultima ne configuri lo stile con cui si lavora.
Provo quindi a formulare gli auguri con tre diverse sottolineature.
La prima. Che però non è un augurio ma una premessa. Una premessa che prende spunto dal titolo della lettera pastorale che il nostro vescovo Francesco ha rivolto, per l'attuale anno pastorale, a tutte le comunità della diocesi bergamasca: "Donne e uomini, capaci di Vangelo". La tesi è chiara: ogni donna ed ogni uomo è "capace". Certamente capace di Vangelo ma non solo. Perché non si può essere capaci di Vangelo se non si è prima capaci del prossimo e di Dio. Quante donne e quanti uomini, proprio perché capaci del prossimo, vivono il volontariato nelle nostre terre e anche nella nostra associazione? E quante donne e quanti uomini non rinnegano, anche se lontani dal Vangelo, il necessario riferimento a Dio per il bene della loro vita? Ogni donna e ogni uomo è "capace"! A suo modo, ma è capace!
La seconda. E qui cominciano gli auguri: buon Natale ad ogni uomo! Anche quello non credente. Natale, infatti, è una festa riconosciuta da tutti. È l'unico giorno dell'anno nel quale tutti, anche se si dichiarano non credenti, si fermano, sorridono e si scambiano un regalo. È il giorno in cui tutti sentono il bisogno di una casa, di un affetto, di una mensa fraterna. Natale è davvero la festa dell'uomo, che si presenta per quello che è, con i suoi sentimenti e le sue fragilità. E chiede di essere accolto così.
Auguri allora di buon Natale ad ogni uomo e soprattutto a chi fa fatica a vedere un progetto di Dio su di sé e sulla storia, dichiarandosi non credente ma adoperandosi con tanta buona volontà per il bene del prossimo. Auguro buon Natale, rassicurando soprattutto questi ultimi che ogni uomo, proprio perché "capace del prossimo", resta comunque "capace di Dio": ogni uomo che compie un gesto di bontà, che è in ricerca della verità o che è al lavoro per un mondo di pace, è un uomo che crede nelle grandi capacità dell'umanità ma proprio per questo è anche capace di Dio. Forse, nella partita della vita che ciascuno di noi sta giocando, basterebbe un piccolo "time out" e provare a pensare quanto questo possa essere vero.
La terza: buon Natale per chi è credente ovvero capace di Dio. Natale celebra ogni anno il diventare storia di Dio in Gesù di Nazareth. Essere credenti - capaci di Dio - significa allora essere anche capaci di Vangelo, cioè di incontro con questa Parola che da sempre vuole essere per la nostra felicità.
Auguro allora buon Natale a tutti i credenti con la speranza che, capaci di Dio, si ravvivi in ciascuno il desiderio di lasciarsi provocare da questa Parola: resta sempre una sfida imprevedibile con notevole difficoltà nella previsione del risultato. Ma certamente mai una sconfitta. Parola di consulente!
Buon Natale!
don Emanuele Poletti
