Le attività del Csi nel TG

COMUNICATI2023

La Pasqua per vincere la potenza della morte (dall'Eco di Bergamo del 23/03)

Pregare oggi per le vittime del terrorismo, di tutti i terrorismi e le ingiustizie del mondo, per le loro famiglie, e anche per i carnefici, non è un atto sterile. E’ rivendicare di appartenere a una cultura dell’amore e della vita proprio nei giorni in cui sembra trionfare la cultura della morte, della paura, dell’uomo assassino del fratello. Capisco che questa inumana barbarie che fa strage di innocenti provoca repulsione e voglia di reagire con rabbia. Ma cedere a queste spinte che urgono dentro ognuno di noi sarebbe cedere a chi vuole diffondere una cultura di morte, di scontro crudele, di negazione della bellezza di un’umanità che si rispecchia nel volto di Dio.
Per il cristiano Pasqua non è solo la Risurrezione di Cristo, non è solo il trionfo della vita sulla morte, ma è prendere atto, con sofferenza e gratitudine, che Dio ha posto suo Figlio in mezzo a noi, sacrificandolo fino alla suprema sofferenza della crocifissione e della morte, reietto tra i reietti. Solo dopo questo passaggio Cristo risorge e trionfa per sempre sulla morte, inondando di nuova luce l’umanità.
Più che mai oggi dobbiamo testimoniare con forza la nostra fede nel Cristo, Figlio di Dio, come l’unica nostra sorgente di vita. A noi cristiani il compito di non accettare che la morte abbia l’ultima parola. È un compito non così difficile come potrebbe sembrare nei giorni delle tenebre che offuscano l’umanità, perché basta avere la forza di metterci in ginocchio davanti al Crocifisso e accettare il suo amore redentore.
Lo sport, che ci caratterizza come donne e uomini del Csi, è cultura di vita, è la scelta della vita buona, è confronto con i propri limiti prima ancora che con gli altri. Soprattutto è cercare con pazienza e costanza i valori spirituali di un vivere che sembra rincorrere tutto meno che l’etica della vita.
Abbiamo la stupenda occasione di testimoniare la nostra fiducia nei valori più profondi e radicali dello sport, luogo di educazione e formazione soprattutto dei più giovani. Ma anche luogo di espressione della gioia di vivere, di stare insieme, di “giocare” rendendo il gioco un ringraziamento a Dio per i doni che con amore ci dona ogni giorno e che, purtroppo, siamo spesso incapaci di vedere e apprezzare.
L’azione terribile dei terroristi sarà vinta dalla visione della vita proposta dalla cristianità e interpretata da Papa Francesco, che ha voluto il Giubileo della Misericordia. Aderiamo con tutto il cuore a questa proposta e facciamo della misericordia il valore cardine dei nostri giorni.

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