Ieri si è conclusa terza edizione del torneo di calcio a 5 interscolastico organizzato in collaborazione fra Csi e Coordinamento educazione fisica e sport dell'Ufficio scolastico provinciale, che ha visto in prima linea la professoressa Simonetta Cavallone e Manuel Garattini per il Csi che ringraziamo per l'impegno.
L'entusiasmo che si crea ogni volta attorno a questa manifestazione dimostra quanto il tempo scolastico cerchi coinvolgimenti sportivi. D'altra parte la scuola è luogo di formazione, di crescita, di educazione, ma è anche appartenenza, è luogo di relazioni, spazio di aggregazione molto importante. Lo stesso fatto che si sia arrivati così facilmente al terzo anno di vita del torneo dimostra che si tratta di una manifestazione apprezzata e attesa; non certo di un qualcosa che viene organizzato e calato dall'alto. La forte partecipazione e la passione con la quale i ragazzi vivono il torneo è il segno più significativo in tal senso. Quest'anno, in ragione del successo del torneo di calcio a 5, verrà aggiunta, grazie alla disponibilità e all'impegno diretto dell'Olimpia di Borgo Palazzo, una manifestazione di atletica. Cresce quindi, con una nuova proposta particolarmente gradita dai ragazzi, lo sport interscolastico per il quale è facile prevedere che ci saranno ulteriori e interessanti sviluppi anche nel prossimo futuro.
Domenica scorsa si sono svolte due manifestazioni di discipline individuali: il nuoto a Casnigo e il judo ad Ardesio. In entrambi i casi è stato un tripudio di partecipanti con un corollario di spettatori a dir poco stupefacente. Tribune e spalti così pieni fanno pensare ad un amore per lo sport che fa ben sperare tutti coloro che credono nell'attività sportiva per i fondamentali valori che la stessa ha la forza di proporre e diffondere. Ma proprio per questo mi sento di ricordare che alla base dell'attività della nostra Associazione c'è e deve essere sempre confermato l'impegno a favore dei più piccoli, dei settori giovanili. L'attività della società sportiva, per quanto possa essere finalizzata a curare tutti gli aspetti organizzativi e promozionali, non può mai prescindere dalla necessità di rispondere alla domanda: lo facciamo per il bene dei ragazzi? Se manca la risposta positiva a questa domanda vuol dire che siamo fuori strada perché non siamo più in sintonia con i valori fondanti del Csi; valori che non possono essere né momentaneamente, né permanentemente accantonati. D'altra parte non possiamo mai dimenticare che se ci siamo è per valorizzare una ben precisa idea di sport: un'attività al servizio della persona.