COMUNICATI2023

I primi passi del nuovo statuto

(Da L'Eco di Bergamo del 17/01) 

In tempi difficili per tutti sia dal punto di vista economico che da quello sociale e morale, le società sportive con i loro presidenti, gli allenatori e con la moltitudine di volontari sempre pronti ad aiutare senza alcun tornaconto, sono una certezza.
Rappresentano infatti uno degli elementi di tenuta di una società in repentino cambiamento nella cultura e nei costumi, con diffusi fenomeni di emarginazione e devianza che spaventano (vedi la tragedia delle baby gang).
Dopo un’attenta analisi degli scenari normativi ormai prossimi, legati in particolare all’approvazione del Codice del Terzo settore, la Commissione incaricata di rivedere l’articolazione dello Statuto e del Regolamento del Centro Sportivo Italiano ha cominciato a presentare l’esito dei lavori.
Domenica mattina, a Salsomaggiore Terme, ho partecipato per conto del Comitato di Bergamo ad una riunione convocata dal Comitato Regionale della Lombardia, presieduto da Paolo Fasani, alla quale erano stati invitati i presidenti dei Comitati territoriali dell’area dell’Italia del Nord.
Devo dire che l’impatto con il primo abbozzo della nuova architettura è stato molto positivo. Il presidente Vittorio Bosio, consapevole che la strada da fare è ancora lunga, ha comunque evidenziato lo sforzo fatto da tutti per arrivare ad una proposta sulla quale sicuramente ci sarà ancora da discutere ma che ha il pregio di definire le linee essenziali sulle quali scrivere poi la normativa di dettaglio.
Una sintesi che è stata illustrata con chiarezza da Marco Calogiuri, presidente della Commissione Statuto, e da Gaetano Paternò, vice presidente vicario del Comitato di Bergamo, componente della Commissione stessa.
In sintesi le indicazioni di domenica scorsa hanno permesso di capire che il Csi punta a valorizzare le società sportive come nucleo centrale dell’Associazione. Cosa vuol dire? Che si sta pensando ad una maggiore autonomia dei Comitati territoriali (io preferisco chiamarli provinciali). Questa autonomia è la base per un riconoscimento della rappresentanza delle società sportive ai livelli superiori che sarà garantita attraverso la nomina di un delegato scelto tra i componenti del Consiglio provinciale. Il tutto confluirà in una riorganizzazione delle strutture superiori (Regionale e Nazionale) che saranno ancor più di oggi l’espressione diretta dei territori. Da qui la possibilità di maggiore partecipazione e maggiori responsabilità. Ripeto: questo è l’abbozzo e la strada da fare è ancora molta, ma i primi passi sono stati fatti.

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