L'inserto di questa settimana, con una somma di pagine dedicate alle diverse discipline - cronache, commenti, risultati, classifiche, foto e tanto altro ancora - offre uno spaccato veritiero, perché concreto, del Csi di Bergamo. E' la fotografia, settimana dopo settimana, di un'Associazione che ha scommesso sul raccordo diretto con le società sportive e con la comunità nella quale opera. La nostra Associazione, grazie alle sue radici popolari, era stata, nel primo dopoguerra, soprattutto atletica e ciclismo. Ma da poco meno di mezzo secolo il calcio ha preso il sopravvento. Ed ecco gli anni del boom della pallavolo seguita dal calcio a 5, disciplina che è partita in sordina per affermarsi prepotentemente nel giro di poco tempo. Intanto si andava radicando una costante: le marce non competitive, intuizione geniale dell'indimenticabile Sandro Mazzoleni e del suo gruppo di infaticabili amici.
Oggi le discipline sono tante: a quelle già citate si aggiungono il basket, il nuoto, le arti marziali judo e karate, e ancora il tennistavolo e altre proposte che hanno comunque un bacino di appassionati a cui attingere.
Emerge così la multiformità della proposta associativa del Csi di Bergamo. E questa è la vera forza dell'attività sportiva, educativa e formativa in cui fermamente crediamo e che, grazie ai tantissimi appassionati incontrati strada facendo, riproponiamo giorno dopo giorno, anno dopo anno con tenace fiducia nell'accoglienza popolare.
Certamente dobbiamo dire grazie alle migliaia di volontari distribuiti su tutto il territorio provinciale, occupati nei diversi ruoli societari: dai presidenti ai consigli direttivi, agli allenatori, a tutti coloro che curano gli aspetti organizzativi e operativi (comprese le righe del campo o la pulizia degli spogliatoi...). Allo stesso modo certamente dobbiamo dire grazie alla diocesi e all'Ufficio per la pastorale dell'età evolutiva, agli oratori di città e provincia. Ma in definitiva il dato concreto è quello esposto in apertura: tante discipline per dare una risposta al maggior numero possibile di candidati sportivi; dai più piccoli ai "meno giovani".
Non posso negare che nell'ampiezza dell'attività ci sono anche tante ombre e i provvedimenti disciplinari sono una prima parziale risposta. Ma questi servono solo a gestire l'immediato. L'orizzonte associativo è il dialogo con gli appassionati, i dirigenti, gli atleti e per questo nel prossimo gennaio organizzeremo appositi incontri con le società sportive.