Inizia il rinnovo di tutta l'Associazione

(Da L'Eco di Bergamo del 19/02) 

I consiglieri nazionali che sabato si incontreranno a Roma, con la Presidenza nazionale di Vittorio Bosio, per l’approvazione dei Regolamenti elettorali, hanno una bella responsabilità. In questo momento non facile per chiunque voglia assumersi ruoli nel mondo del volontariato e, in questo caso, degli enti di promozione sportiva, c’è bisogno di qualcuno che metta luce sulla strada da fare.
Con i regolamenti elettorali inizierà il rinnovo dell’Associazione a tutti i livelli. Cominceranno i Presidenti e i Consigli territoriali, poi quelli Regionali e infine quello Nazionale. Noi saremo chiamati a fare la nostra parte e la faremo, consapevoli del ruolo che abbiamo, come Comitato di Bergamo, nel contesto nazionale (non è solo una questione di numeri ma soprattutto di progettualità), ma ovviamente altresì consapevoli che ci reggiamo sulle spalle dei dirigenti delle società sportive affiliate.
Qui sta la forza dell’associazione, qui si concretizzano i valori di riferimento del Csi, e qui si “ricuce” il territorio. Uso il verbo ricucire prendendolo a prestito dal titolo della inaugurazione di Padova capitale europea del volontariato, alla quale ho partecipato per conto del Csi di Bergamo, che è stata aperta con la significativa presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Forse può sembrare eccessivo attribuire alle società sportive questo onere, ma in realtà è già così. E lo è da sempre, fin dalla fondazione ormai oltre 75 anni fa. Le società del Csi sono luogo di cura per i giovani e di accompagnamento per i non più giovani. Sono luogo sicuro di formazione e di educazione, supporto alle famiglie e alle istituzioni sia pubbliche che private.
Oggi attraverso lo sport di base, accogliente anche per chi non ha talenti particolari, si fa inclusione, si permette finalmente l’attività sportiva vera a persone con disabilità, si fa inclusione sociale.
La preoccupazione che stiamo raccogliendo nell’ambiente sportivo di base è però molto seria e da prendere in considerazione da parte di chi ha responsabilità politiche e di governo: i dirigenti delle società più piccole non possono operare serenamente in un mare di norme che cambiano continuamente e che attribuiscono un numero crescente di atti amministrativi: fiscali, assicurativi, sanitari, sociali e infine, ma solo infine, sportivi. Così non va bene ma abbiamo la certezza che il Csi Nazionale sta facendo tutto il possibile per tenere a galla la barca. In gioco non c’è solo il futuro dello sport di base, ma la tenuta della società civile.

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