Domenica ad Antegnate inizia il Mini Volley

(Da L'Eco di Bergamo del 05/02) 

Una parte importante dell’attività sportiva del Csi di Bergamo sta per riprendere a pieno ritmo. Mi riferisco in particolare al calcio e alla pallavolo che stanno per chiudere la fase di pausa invernale. Domenica nella palestra di Antegnate si ritroveranno circa un centinaio di piccoli atleti del mini volley (in grandissima parte bambine) sostenuti sugli spalti da un esercito festoso di genitori, parenti, amici. E sostenuti in particolare da un gruppo di bravi dirigenti che si occuperanno degli aspetti organizzativi. Avere a che fare con i bambini significa metterci il doppio della cura nella programmazione per rendere possibile il clima di festa che sempre accompagna questo genere di manifestazioni.
Il pensiero delle urla festose dei bambini provoca allegria in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di calarsi, anche solo per qualche ora, in queste feste dello sport. La pallavolo poi è una disciplina particolarmente adatta e da noi molto ben gestita.
Penso alla festa di Antegnate e senza volerlo penso, preoccupato, a quanto sta accadendo in Sicilia, all’oratorio della Parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù di Palermo, dove alcuni residenti nei condomini circostanti il campo di gioco hanno fatto denuncia di eccesso di schiamazzi e di rumori (per esempio la palla che rimbalza contro il muro di cinta). Questa denuncia ha prodotto una sentenza di divieto di continuare a giocare e ad organizzare campionati. In quell’oratorio è attiva una società del Csi e giustamente i diversi livelli dirigenziali dell’Associazione, dal territoriale al regionale, fino al nazionale, hanno preso posizione, rimanendo nell’ambito delle proprie competenze, in difesa del diritto al gioco dei ragazzi.
Si tratta di una sentenza per certi aspetti molto pericolosa perché se dovesse essere presa ad esempio da altri giudici potrebbe scatenare una serie di azioni similari in tutta Italia. Così le cause sarebbero centinaia con il risultato di peggiorare la situazione delle società più piccole, di Oratorio, che rappresentano il tessuto di riferimento per un fondamentale servizio sportivo, educativo e formativo rivolto ai ragazzi.
La nostra società e le istituzioni non possono infatti trascurare l’aspetto aggregativo e formativo dello sport. Un bambino che gioca all’oratorio non può essere visto come una persona che dà fastidio. Al contrario, il suo essere in quel luogo, con gli educatori, in ambiente sereno e costruttivo, dovrebbe essere vissuto come un bene per tutti perché una società più giusta e solidale passa anche (in gran parte) dagli oratori dove si fa sport.

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