(Da L'Eco di Bergamo del 23/01)
È andata bene, oltre ogni previsione, la Giornata regionale di incontro e riflessione sull’attività del Centro Sportivo Italiano, oggi e per il futuro, proposta e organizzata dal Comitato Regionale presieduto da Paolo Fasani.
Alla giornata, organizzata a Milano, sono intervenuti moltissimi dirigenti della Lombardia e di quasi tutte le altre regioni italiane, con una pressoché totale partecipazione delle regioni del Nord.
“Un segno di condivisione importante – precisa un soddisfatto Paolo Fasani – che dà fiducia e ci conferma che il Csi in questi anni ha tenuto la rotta non derogando mai ai propri valori e al significato sociale, educativo e formativo della propria attività”.
La delegazione di Bergamo era rappresentata, oltre che dal consulente ecclesiastico (che è anche consulente del Regionale), don Emanuele Poletti, dal vice presidente vicario Gaetano Paternò, e dal vice presidente Samuel Fenaroli. Bergamasco è anche Vittorio Bosio, che era presente però quale presidente nazionale.
Ringraziando Fasani e i suoi collaboratori per l’iniziativa, Bosio ha sottolineato che il Csi è sempre stato innovatore e capace di lanciare proposte sportive che sono risultate poi vincenti: Giocasport, Pallavolo mista, Sport in piazza, Il Calcio a 7 e tanto altro ancora. Ora altri – anche quelli che ci guardavano con sufficienza – hanno scoperto il profondo valore di queste proposte e hanno copiato il nostro modo di fare sport. Di questo siamo felici e orgogliosi”.
Questo incontro è servito anche per aprire un concreto confronto in riferimento alle sfide che già oggi l’Associazione è chiamata a raccogliere: la trasformazione della pratica sportiva di squadra, l’attività sportiva giovanile, sempre più compressa tra spinte ultra agonistiche e abbandono precoce, lo sport “integrato” a servizio delle persone con disabilità.
Ma sono state condivise valutazioni interessanti sull’impatto che la tecnologia, ed in particolare Internet, è in grado di produrre sulle abitudini delle persone che fanno sport, ma anche di quelle che devono provare ad organizzare proposte e modelli di riferimento. Infine ci si è confrontati sull’esigenza di approfondire la sempre più evidente ascesa degli sport e delle attività motorie che si auto-organizzano attraverso forme e strumenti ancora non del tutto codificati.
È sicuramente una sfida piena di stimoli che ancora una volta il Csi è pronto a raccogliere avendo sempre il coraggio di guardare avanti ma con i piedi ben piantati a terra ed il cuore rivolto alla lunga storia di sport che in questi 75 anni la nostra associazione ha interpretato.