L'incontro con il Santo Giovanni XXIII

(Da L'Eco di Bergamo del 16/05) 

Nello svolgersi regolare, almeno finora, delle finali e degli eventi conclusivi della stagione sportiva, si inseriscono due appuntamenti molto importanti per la nostra Associazione: il “Pellegrinaggio dello Sport” di lunedì 4 giugno, illustrato ieri sulla prima pagina dell’Inserto dedicato al Csi di Bergamo, e l’Assemblea nazionale a Roma per l’approvazione del nuovo Statuto del Csi.
L’incontro con le sante spoglie di Papa Giovanni XXIII è particolarmente ricco di valori e di affetti per chi, come me, ha vissuto con lo sguardo dei bambini gli anni luminosi del suo Pontificato. Da Papa in modo particolare, ma sempre nel corso della sua vita, don Angelo Roncalli, sacerdote nativo di Sotto il Monte, poi testimone di Cristo in tante parti del mondo, coraggioso e aperto ben più di quanto oggi si ricordi seppe mettere al primo posto l’amore per il prossimo e l’impegno a diffondere il cristianesimo in una società pericolosamente lanciata in una crescita senza ideali. Sarà bello incontrarlo da vicino ben sapendo che la grandezza del suo messaggio è ormai nella storia dell’umanità.
Qualche giorno dopo una rappresentativa del Csi di Bergamo (che mi auguro folta) parteciperà, a Roma, ai lavori dell’Assemblea straordinaria che discuterà e approverà il nuovo Statuto dell’Associazione. Si tratta di un passaggio molto importante, al quale hanno lavorato intensamente diversi esponenti del Csi nazionale in particolare attraverso una specifica Commissione. Che fosse necessario dare al Centro Sportivo Italiano, ormai ultrasettantenne in ottima forma, una struttura nuova, più snella e aderente alle attuali esigenze della società italiana era noto da anni; e infatti da anni se ne parlava. Candidandosi a presidente nazionale, Bosio aveva messo chiaramente in evidenza la sua intenzione di procedere alla riscrittura dello Statuto, e non c’erano dubbi che avrebbe portato a casa il risultato. Oggi, alla luce della importante riforma del Terzo Settore, impostata con grandi ambizioni dal Governo e approvata nelle sue linee fondamentali dal Parlamento, questo passo risulta addirittura decisivo. Non importa che la riforma manchi ancora di una quarantina di decreti attuativi e non importa che non si capisca bene come andrà a finire; conta il fatto che il Csi si rinnova per essere all’altezza dei suoi compiti che sono sì di organizzare lo sport, ma in un’ottica educativa e formativa, non solo dei giovani ma di una comunità intera.

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