Le attività del Csi nel TG

COMUNICATI2023

Campioni di sci, campioni di coesione

(Da L'Eco di Bergamo del 21/03) 

Potremmo essere tentati di sottolineare la dimensione del trionfo orobico ai Campionati di sci alpino svoltisi lo scorso fine settimana a Folgaria, in provincia di Trento. Potremmo essere tentati di mettere in rilievo lo straordinario momento dello sport bianco nella nostra provincia, con la stella di Sofia Goggia che splende luminosissima, tanto da lasciare piacevolmente stupefatti. Potremmo anche essere tentati di sottolineare che gli auguri della fortissima Sofia alla spedizione bergamasca – sono sul sito – hanno portato bene. Ma, detto tutto questo, rimane invece da mettere in luce l’aspetto meno evidente ma più importante: i risultati che da anni lo sci alpino rappresentato dalle nostre società stanno conseguendo, sono di altissimo profilo sportivo ma lo sono ancora di più dal punto di vista della capacità di fare squadra. Anzi, come è di moda in questi tempi, emerge con forza la capacità di “fare rete”. Solo rendendo merito ai dirigenti che hanno saputo trovare il punto di incontro fra le diverse esigenze è possibile passare agli annali dello sport italiano con così tanti successi.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare e mettiamo sugli scudi, insieme con i nostri atleti, tutti quei dirigenti che hanno saputo diventare loro stessi, prima di tutto, una squadra imbattibile, che sa affrontare le difficoltà dell’organizzazione delle prove di campionato, sa condurre in porto stagioni segnate dalle difficoltà della mancanza di neve o dell’eccesso di neve. E sanno portare le rappresentative orobiche in Trentino a conquistare 12 dei 18 trofei in palio, più tanto altro, come ben illustrato dall’articolo di Sabastiano Imberti pubblicato in questa pagina.
Un’altra bella notizia viene dal ministro dello Sport, Lotti, che ha deciso di rendere libera dalla presentazione di specifici certificati medici l’attività dei bambini fino a 6 anni. Siamo nel percorso segnato per una diffusione sempre più capillare e accessibile dell’attività motoria. Per i bambini questo significa vita, gioia, relazioni, amicizie. Il gioco, a quell’età, dovrebbe essere l’attività prevalente, fra il risveglio e il riposo notturno. Invece sempre più si diffondono tempi dedicati alla tv, al videogioco, alle app sui cellulari. Tutte cose positive, se contenute in un contesto limitato. Per i bambini, nell’età del “moto perpetuo”, molto meglio potersi dedicare a qualche attività fisica. Crescono meglio e con molti meno problemi di salute. Quindi, ben venga la scelta del ministro.

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