Le attività del Csi nel TG

COMUNICATI2023

Il motore gira a pieno regime

(Da L'Eco di Bergamo del 31/01) 

Pausa invernale finita per il calcio e attività sportiva di nuovo a tempo pieno per il Comitato. Nei prossimi giorni il motore girerà a pieni regimi con pressoché tutte le discipline in azione.
Fa piacere notare che la capacità di fare sistema sta premiando in alcuni settori, come per esempio lo sci, dove ha dato ottimi risultati la collaborazione fra due società sportive impegnate all’unisono nell’organizzazione della prova di campionato. Così come ci fa piacere vedere ogni domenica mattina schiere di marciatori sguinzagliate sui sentieri più o meno impegnativi delle noncompetitive. Le arti marziali, karate e judo, vanno forte, confermando un trend positivo che si sta stabilizzando e così basket, pallavolo, tennistavolo, nuoto e tanto altro. Tutti insomma. Si tratta indubbiamente di un bel momento con l’attività sportiva, ancorché non specialistica, non più relegata in un ruolo da Cenerentola ma accolta con tutti gli onori nell’alveo culturale del “vivere bene”.
Indubbiamente non possiamo abbassare la guardia e, soprattutto laddove risultati e classifiche hanno una ricaduta sulla percezione dei protagonisti e degli spettatori, siamo chiamati a mettere a frutto le buone intenzioni con le quali stiamo insieme nella proposta del Centro Sportivo Italiano.
L’impegno riservato alla formazione ha permesso di offrire alla vasta platea dei praticanti un esercito di allenatori che sanno essere educatori, mentre ai livelli dirigenziali delle società sportive è cresciuta la consapevolezza di un ruolo che supera gli steccati e che si propone come orizzonte sociale e culturale.
Di questo dobbiamo ringraziare tanti presidenti di società sportive, di ogni disciplina, che hanno saputo guardare avanti e cogliere la vera natura dell’attività come delineata nel progetto del Csi.
Un progetto che mette al primo posto l’attenzione ai settori giovanili, pensati come luoghi di formazione e di educazione, ma che poi amplia lo sguardo su tutti i praticanti per prendersene cura. Sicuramente non potremo mai abbandonare la nostra vocazione fondamentale e quindi saremo sempre gli organizzatori di attività sportive, ma sempre più consapevoli che lo sport può contribuire a migliorare la società per la forza aggregativa che esercita oltre che per la ricaduta positiva dell’attività sportiva stessa sulla qualità della vita. Cinquant’anni fa questi discorsi sarebbero caduti nel vuoto dell’indifferenza perché di obesità infantile o di malattie endemiche a causa della sedentarietà dei costumi ancora non si parlava. Oggi il tema è all’ordine del giorno e il Csi è al tavolo delle discussioni istituzionali.

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