(Tratto da L'Eco di Bergamo del 29/03) Come si fa a non amare il tennistavolo? Questo sport così presente nella nostra vita di ragazzi di oratorio, a portata di tutte le tasche, con poche regole semplici che è quasi impossibile trovare punti di disaccordo? Come si fa a non amare uno sport che, se giocato bene, impegna mentalmente e fisicamente ma aiuta enormemente a rilassarsi? Potrei aggiungere che si tratta di uno sport praticabile pressoché ovunque, senza necessità di investimenti milionari, che in quel rintocco della pallina sul tavolo c’è l’armonia musicale degli anni giovanili di molti di noi che nel Csi hanno vissuto decenni. Potrei ricordare anche la diplomazia del ping pong (nome antico e nobile del tennistavolo) che aprì le porte della Cina al resto del mondo. I giovani lo possono studiare solo sui libri di storia (in realtà rari quelli che riportano questo episodio); i meno giovani si ricordano lo stupore della gente nel leggere che due giovani pongisti, un campione americano e un campione cinese, si erano incontrati per caso, durante il campionato mondiale in Giappone, per colpa di un pullman perso dall’americano ed avevano fatto amicizia. Era il 1971 e per la prima volta, qualche giorno dopo, la squadra americana di ping pong, in visita di cortesia, metteva piede sul suolo cinese. Era dalla rivoluzione di Mao, 22 anni prima, che un americano non entrava in Cina. Potenza dello sport, potenza della giovialità e della semplicità giovanile.
A Bergamo il tennistavolo si fa amare per tutto questo e per tanto altro. Ricordo che il Doppio si è concluso domenica, con esito altamente positivo e un crescendo di adesioni. Questo conferma che la nuova formula organizzativa piace e ha conquistato diritto di cittadinanza perpetua.
E a Bergamo c’è sempre più voglia di sport. Nonostante siano i primi giorni di primavera sono già stati annunciati i primi tre tornei ricreativi: due di calcio a 5 e uno di calcio a 7. Se non è fame di fare sport questa!
Da ieri, infine, sono aperte le iscrizioni al torneo di calcio a 5 e alla gara di atletica leggera dedicati agli istituti di formazione professionale.
Si tratta di una proposta sportiva condivisa con le scuole che può essere un’efficace sostegno all’azione educativa perché offre occasioni d’incontro, di confronto e di sperimentazione in contesti positivi e di condivisione.
Grazie alla rete creata in questi anni, partecipano attivamente alla strutturazione della proposta diversi enti di formazione, come Azienda Bergamasca Formazione, Patronato San Vincenzo ed Enaip, l’Ufficio di educazione fisica e sport di Bergamo e la società sportiva Olimpia Bergamo.
Una iniziativa da seguire con attenzione e con grande simpatia. Buon divertimento.