Venerdì sera, alla presenza di un numero significativo di società sportive, l’Assemblea elettiva del nostro Comitato ha sancito il passaggio di consegne fra Vittorio Bosio e il sottoscritto nel ruolo di presidente provinciale. Al contempo è stato rinnovato il Consiglio provinciale e nei prossimi giorni verrà ufficializzata, con approvazione del Consiglio stesso, la nuova Presidenza.
È stata una bella Assemblea, non tanto per il numero dei partecipanti (ottimo segnale) ma perché il Comitato di Bergamo, attraverso le società sportive che hanno fatto la fatica di essere presenti, ham espresso il convinto sostegno alle scelte fatte in momenti non certo facili come quelli di quest’anno. In Assemblea è stato ribadito il totale sostegno di Bosio nel ruolo di presidente nazionale in una fase tanto intensa quando complessa (ma ricca di potenzialità). Sono stato in Presidenza con l’amico Vittorio per più mandati con il ruolo di vice presidente vicario, non sono perciò nuovo per l’Associazione e poggio il mio cammino sulla forza dell’esperienza, non della giovinezza. La presenza delle società sportive era anche un grazie esplicito per quanto è stato fatto finora e nel contempo l’indicazione che siamo sulla strada giusta. Il Comitato Csi di Bergamo oggi è un luogo di elaborazione di progetti, di servizio, di proposta sportiva cristianamente ispirata. Il più grande rinnovamento che possiamo fare è dare un senso alla continuità di questi valori. Abbiamo il dovere di interpretare i segni del tempo, le richieste della società, per adeguare ogni volta il nostro servizio.
Dobbiamo continuare nel rispetto delle parole, che non sono veicolo di suoni privi di significato ma portatrici di una densità di senso. Se diciamo che siamo al servizio bisogna che qualcuno ci senta poi davvero come persone vicine, sulle quali si può contare, capaci di elaborare, proporre e poi condividere progetti da realizzare insieme per fare migliore, attraverso l’attività sportiva, la società in cui viviamo.
Lo sport è cambiato e cambierà ancora in futuro. Negli ultimi 50 anni il mondo si è trasformato con un ritmo mai conosciuto prima. Lo sport del dopoguerra era altro rispetto ad oggi ma il Csi non è mai stato preso in contropiede. Da quando andavamo tutti in bici non per scelta ecologica ma perché non si poteva avere di più, siamo oggi parte di una comunità che ha il problema dell’obesità infantile e della diffusione esponenziale del diabete. Ma fare sport con il Csi non è solo il rimedio salutare alla sedentarietà: è una scelta di campo sociale e culturale. In questo a Bergamo non cambia nulla, perché nulla è statico.