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COMUNICATI2023

Nel presepe e nelle nostre vite facciamo posto per tutti

(Da L'Eco di Bergamo del 24/12) 

“Spesso i bambini - ma anche gli adulti - amano aggiungere al presepe altre statuine che sembrano non avere alcuna relazione con i racconti evangelici. Eppure, questa immaginazione intende esprimere che in questo nuovo mondo inaugurato da Gesù c’è spazio per tutto ciò che è umano e per ogni creatura. Dal pastore al fabbro, dal fornaio ai musicisti, dalle donne che portano la brocca d’acqua ai bambini che giocano: tutto ciò rappresenta la santità quotidiana, la gioia di fare in modo straordinario le cose di tutti i giorni, quando Gesù condivide con noi la sua vita divina” . (Papa Francesco, Admirabile signum)

Così scrive il Santo Padre nella sua recente Lettera Apostolica dedicata al significato del presepe. Il passo citato mi ha fatto venire in mente i tanti presepi che, in questi secoli, la nostra tradizione è stata capace di elaborare: si sa che agli italiani la fantasia non è mai mancata! E come dice il Papa, anche ai bambini. Chi di noi non ha mai visto presenziare tra i pastori del presepe un famoso personaggio della Tv? Oppure un grande calciatore? E quest’anno - magari - proprio dell’Atalanta? Posso assicurare che a me è successo. E il fatto non mi scandalizza, anzi. Mi ha fatto riflettere perché, come in tante altre situazioni di cui anche il Papa è consapevole, i bambini e i ragazzi portano con sé ciò che vivono e sentono maggiormente importante. Tra queste c’è sicuramente il Natale con tutto ciò che esso significa ma, allo stesso tempo, anche ciò che accade “in” e “accanto” a loro. Non vorrei forzare troppo ma con queste “presenze particolari” è come se stessero dicendo a Dio: “So che ci sei e che sei importante: non dimenticarti di nessuno. E che nessuno di noi si dimentichi di Te affinché, vicino a Te, possiamo riconoscerci come una grande famiglia, felice di poter stare alla Tua presenza”.
Da questo fatto prendono spunto gli auguri di Natale di quest’anno. Che nei nostri presepi, simboli della nostra vita, trovino spazio tutti quelli che incontriamo nelle nostre giornate: dai più famosi e invidiati fino gli ultimi che nessuno ricorda. E che la presenza di tutti faccia sgorgare dai nostri cuori una semplice preghiera di cui i nostri bambini sono già capaci. E insieme ad essa, anche qualche gesto concreto. Fuor di metafora, che tutto questo possa accadere nelle nostre società sportive. Come nei presepi c’è stato posto per i poveri pastori, così sia anche nelle nostre squadre. Un posto per quelli bravi ma anche per quelli non riescono a pagare la quota d’iscrizione. Come nei presepi c’è stato posto per i Magi, stranieri venuti da lontano che forse generavano un po’ di soggezione, così sia anche nelle nostre squadre. Ci sia posto per ogni bambino straniero, anche se a volte in qualcuno può generare un po’ di soggezione. Come nei presepi c’è stato posto per l’asino e il bue, animali un po’ fuori luogo per una sala parto d’eccezione, così sia anche nelle nostre società. Ci sia posto per tutti quelli per i quali a volte sembra “non sia il loro”. Mentre scrivo, mi rendo conto che molte di queste cose già le facciamo: continuiamo a farle! E se la stanchezza o la rassegnazione potrà fare capolino, il presepe così composto, ci dia la possibilità di riprendere fiato e di cominciare o continuare a sperare che invece è possibile. Auguri!

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